domenica 19 luglio 2009

Repressione silenziosa a Pechino (II)


Qui di seguito riporto la traduzione di una dichiarazione congiunta pubblicata il 16 luglio da alcune note ONG cinesi con sede a Pechino. Una simile manifestazione di solidarietà tra ONG cinesi non si vede spesso. In genere accade in circostanze particolarmente gravi, come quando, nel dicembre 2007, Huang Qingnan, il leader di un'organizzazione non governativa cinese che si occupa di lavoratori migranti nella zona di Shenzhen, è stato aggredito per strada da sconosciuti armati di coltello. Questa ritrosia a creare una rete tra le varie organizzazioni può essere ricondotta essenzialmente a due ragioni: in primo luogo, la consapevolezza da parte degli attivisti dell'inevitabile repressione cui andrebbe incontro qualsiasi network creato dal basso; in secondo luogo, la divisione tra le varie ONG, fomentata dalla concorrenza per l'accesso a quei finanziamenti stranieri che tuttora costituiscono la loro principale fonte di sostentamento. Come scrive la specialista Ma Qiusha in quello che probabilmente è il libro più autorevole in lingua inglese ad oggi scritto su questo argomento, "La grande maggioranza delle organizzazioni locali e di base [in Cina] non ha accesso alle informazioni riguardo alle risorse internazionali disponibili. Solo quelle organizzazioni con dei dirigenti ben informati che sono a conoscenza delle operazione e delle risorse delle ONG internazionali hanno buone possibilità di ricevere fondi per le loro proposte. Eppure è diventata pratica comune che le ONG cinesi nascondano le une alle altre le informazioni sulle risorse internazionali, in quella che uno specialista cinese ha definito la 'mentalità da piccolo contadino'" (Ma Qiusha, Non-Governmental Organizations in Contemporary China, Routledge, London 2006, pg. 199). Purtroppo finché non si eliminerà questa dipendenza dai fondi stranieri e la conseguente competizione, difficilmente tra le ONG cinesi potrà svilupparsi quel minimo senso di solidarietà che permetterebbe loro di creare un fronte comune nei casi di necessità. È proprio per questo che una dichiarazione congiunta come quella tradotta qui di seguito è un segnale molto importante e sicuramente avrà delle conseguenze. Rimane da vedere se per una volta qualcuno nella stampa cinese o internazionale alzerà la voce per rompere questo assordante e imbarazzante silenzio.


Dichiarazione congiunta delle organizzazioni della società civile di Pechino sulla multa alla Gongmeng


Oggi abbiamo appreso con meraviglia da Xu Zhiyong, il rappresentante legale della Gongmeng, che alla Gongmeng, una struttura con registrazione commerciale a nome “Srl per la consulenza legale Gongmeng”, ha ricevuto la richiesta dell'Ufficio tributario del distretto di Haidian a Pechino e dell'Ufficio tributario statale di pagare le tasse con l'aggiunta di una multa, per una somma totale di 1.420.000 yuan. Le ONG lanciano un appello affinché i dipartimenti tributari riconsiderino la punizione selettiva nei confronti di ONG registrate come imprese.
Se in Cina si vuole utilizzare la forza del mondo civile per servire la società e stabilire un'organizzazione no profit, a causa delle leggi attualmente in vigore, inaspettatamente il miglior canale è quello di fondare un'impresa finalizzata al profitto. Attualmente numerose organizzazioni da una parte si impegnano ad accumulare fondi e servire la società, mentre d'altra parte si trovano a dover affrontare un'enorme pressione fiscale. Ultimamente, i dipartimenti tributari di Pechino hanno condotto dei controlli fiscali selettivi nei confronti di alcune organizzazioni no profit che si occupano del lavoro di tutela dei diritti umani, incluse la Srl per la consulenza Zhiaixing, lo studio legale Jingding, la Srl per la consulenza economica e sociale Chuanzhixing, etc. Sfortunatamente nel corso del controllo fiscale di quest'anno la Gongmeng ha ricevuto una multa elevatissima. In ogni caso, la multa selettiva odierna nei confronti di Gongmeng domani può capitare a qualsiasi ONG registrata con licenza commerciale. Questo tipo di salatissima multa selettiva ha bloccato l'ultima strada attraverso cui le organizzazioni del mondo civile possono servire la società.
Per questo noi richiediamo che:
1. Gli organi tributari del distretto di Haidian a Pechino riconsiderino le multe arbitrarie nei confronti delle organizzazioni no profit con registrazione commerciale;
2. Gli organi per la gestione aziendale annullino l'attuazione discriminatoria della legge nei confronti delle organizzazioni civili con registrazione commerciale;
3. Si sblocchi il lavoro di registrazione delle organizzazioni della società civile, per eliminare radicalmente la situazione vergognosa che vuole che le organizzazioni no profit si debbano registrare come organizzazioni finalizzate al profitto.
4. Ci si adegui a quanto avviene all'estero, dando sostegno finanziario alle organizzazioni no profit.

Firmatari:

- Beijing Huiling [organizzazione che si occupa dell'educazione e dell'inserimento sociale delle persone con malattie mentali]
- Beijing Yirenping Zhongxin ["Beijing Yirenping Center", organizzazione che si occupa della discriminazione dei malati di epatite B]
- Wuguojie Aixin ["Love without borders", organizzazione che si occupa di sviluppo sostenibile e giustizia sociale]
- De Xiansheng Yanjiusuo ["Institute for democratic society", organizzazione per la tutela dei diritti civili]
- Dagong zhi you [organizzazione che si occupa della tutela dei diritti dei lavoratori migranti]
- Zhongguo Lushi Guancha Wang [sito web per la diffusione della conoscenza legale]
- Beijing Aizhixing Yanjiusuo ["Love knowledge action", organizzazione che si occupa di aids, malattie sessualmente trasmissibili e, più in generale, di tematiche legate alla sessualità]
- NGO Chengxinwang [organizzazione che raccoglie una rete di ONG]

16 luglio 2009

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