venerdì 16 gennaio 2009

Lo scandalo dei biglietti ferroviari e le tecniche di comunicazione del Partito Comunista


Sulla prima pagina del Xinjingbao (Beijing News) di oggi campeggia il titolo “Indicazioni di Hu Jintao sulla difficoltà di comprare biglietti nel periodo della festa di primavera”. Il segretario generale del Partito Comunista Cinese ha pragmaticamente richiesto che “il ministero dei trasporti inizi ad usare il cervello, studi ed adotti delle misure che beneficino la popolazione e le renda pubbliche presso le masse, ai fini di risolvere le contraddizioni e garantire il successo nel portare a termine il compito di organizzare i trasporti durante le festività”. Nell’articolo che fa seguito vengono citate le parole di due alti funzionari del Partito e dell’amministrazione, i quali sostanzialmente non fanno altro che confermare le parole del leader.

Si tratta di una situazione classica che ben esemplifica le tecniche di comunicazione del PCC: ogni volta che si verifica uno scandalo dalle conseguenze potenzialmente devastanti per l’ordine sociale (in questo caso la difficoltà per milioni di persone a trovare biglietti per tornare a casa e le conseguenti accuse di corruzione ai funzionari che di tali biglietti si sarebbero appropriati), puntualmente arriva una nota dall’alto in cui si ribadisce la buona volontà del governo centrale e implicitamente si indicano alcuni responsabili. Quasi sempre si tratta di indicazioni talmente ovvie da sfiorare il ridicolo, ma esse svolgono una funzione importantissima nel mantenere integra l’immagine delle sfere più alte dell’amministrazione cinese: richiamando all’ordine alcuni funzionari o organi dello stato, esse da un lato esentano il governo centrale da qualsiasi responsabilità, dall’altro indicano alcune figure su cui concentrare la rabbia popolare. E’ grazie a tecniche di comunicazione ovvie come questa che molti cinesi pensano che tutti i problemi del paese derivino dalla malversazione dei funzionari locali e di livello più basso, i quali fallirebbero nell’implementazione delle buone politiche stabilite dal governo centrale.

La reazione dei vertici del ministero dei trasporti non si è fatta attendere: essi hanno continuato a negare la possibilità di stabilire un sistema in cui ogni persona dotata di carta d’identità possa comprare un solo biglietto, ma nel frattempo hanno deciso di ridurre i treni merci e i treni a breve percorrenza e aumentare i treni passeggeri a lunga percorrenza. In base ai dati forniti, ad oggi sono già stati cancellati 187 treni a breve percorrenza.

Un’ultima nota sullo scandalo che ha coinvolto direttamente la stazione di Pechino. Un paio di giorni fa la direzione della stazione ha spiegato alla stampa che all’origine di tutto quanto c’era solamente “un malinteso”, in quanto i cittadini non avrebbero compreso il “nuovo metodo adottato nel periodo delle festività per risparmiare il tempo di attesa in coda dei viaggiatori”. Sostanzialmente questo nuovo metodo consisterebbe nell’apertura di sportelli appositi per distinte destinazioni o categorie di clienti (uno sportello per Harbin, uno sportello per Hefei, uno sportello per gli studenti, etc…), per cui i bigliettai avrebbero la possibilità di stampare anticipatamente i biglietti da vendere alla gente, risparmiando minuti preziosi. Un ragionamento che non fa una piega… o forse no?

In ogni caso, il problema della difficoltà di comprare biglietti nel periodo della festa di primavera non è assolutamente una novità, così come non sono niente di nuovo i relativi scandali. In queste settimane il sistema dei trasporti cinesi è sottoposta ad una pressione enorme, con centinaia di milioni di persone sulla strada di casa, per la maggior parte studenti e lavoratori migranti che vivono lontani dalle proprie famiglie tutto l’anno. Se c’è ancora qualcosa che vale la pena raccontare in tutto ciò, questo è il fatto che la rete ancora una volta si è trovata a svolgere un ruolo fondamentale nel catalizzare ed attizzare l’indignazione dell’opinione pubblica cinese, scatenando una serie di reazioni che si spera non saranno prive di conseguenze.

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