sabato 10 gennaio 2009

Una settimana sul web cinese, 9 gennaio 2009: volgarità


Uno dei buoni propositi che mi propongo con questo blog è quello di tradurre con regolarità una rubrica del blog cinese Zuiren Yiyu (“I vaneggi di un ubriaco”) in cui ogni settimana si fa il punto sui principali avvenimenti avvenuti sul web cinese. Ecco quanto è successo nei primi giorni del 2009.


"Una settimana di avvenimenti sul web cinese, 9 gennaio 2009"

Zuiren Yiyu


1) Il movimento politico contro la volgarità si estende all’intero paese

Il 5 gennaio, il Centro cinese per la denuncia dell’informazione illegale (zhongguo hulianwang weifa he buliang xinxi jubao zhongxin) ha pubblicato una prima lista di siti web in cui si troverebbe una grande quantità di “contenuti volgari che vanno contro la morale pubblica comune, danneggiano la salute fisica e psicologica dei giovani”. Questo gruppo di siti include Google, Baidu, Sina.com, Soho, QQ, Wangyi, MOP e Tianya [si tratta di alcuni dei principali portali e motori di ricerca in Cina, visitati ogni giorno da decine di milioni di persone], per un totale di 19 nomi. Il centro di ricerca in questione ritiene che i siti denunciati abbiano molti problemi, non da ultimi il fatto che i risultati delle funzioni di ricerca di pagine web e di immagini conterrebbero una grande quantità di link a siti osceni e la lentezza nel cancellare contenuti volgari appena aggiunti. Il centro di ricerca ha richiesto che i siti denunciati si dessero da fare per ripulire con diligenza le informazioni volgari e ha invitato i netizen a supervisionare i risultati di questo lavoro di ripulitura. Lo stesso giorno sette organi governativi - l’Ufficio per l’Informazione del Consiglio degli Affari di Stato, il Ministeri dell’industria e dell’informazione, il Ministero della Pubblica Sicurezza, il Ministero della Cultura, l’Ufficio generale dell’industria e del commercio, l’Ufficio generale delle telecomunicazioni, l’Amministrazione centrale della stampa e della stampa e dell’informazione – hanno tenuto una conferenza videotelefonica a Pechino per lanciare in tutto il paese un’azione della durata di un mese mirata a risolvere il problema della volgarità su Internet. La sera del 6 gennaio praticamente tutti i siti web nominati hanno pubblicato in posizione ben visibile una “lettera di scuse” simile per contenuto e forma. L’8 gennaio, il centro di ricerca ha pubblicato un secondo gruppo di nomi. Il 7 gennaio un amministratore del sito Wangyi nella pagina principale delle notizie ha proposto dei contenuti volgari come “Autoscatti di star completamente nude”. L’8 gennaio egli ha ricevuto una pubblica condanna da parte dell’Associazione dei media e della rete di Pechino, la quale allo stesso tempo ha suggerito ai siti che ad essa facevano riferimento di non accogliere la persona allontanata spontaneamente dal sito Wangyi. Stando ad alcuni articoli di giornale, il sito Wangyi ha già provveduto all’allontanamento dell’amministratore Chen e ha già ultimato i preparativi per le dimissioni del diretto responsabile, il redattore Chen, così come del caporedattore di sezione Deng.


2) I conti per le “pubbliche relazioni” della compagna del Gas XinAO vengono svelati al pubblico

Il 7 gennaio lo scrittore originario della provincia del Sichuan Ran Yunfei ha pubblicato sul suo blog [originariamente ospitato su Bullog, sito chiuso ieri] un documento che aveva ricevuto da un netizen, intitolato “Piano per la protezione delle pubbliche relazioni della compagnia del gas XinAO della città di Liaocheng [nella provincia dello Shandong] per il 2009”. Successivamente questo documento ha ricevuto una diffusione pazzesca sulla rete. Questo documento di Excel, proveniente dallo strumento per la condivisione di documenti di Google, descriveva chiaramente l’intero piano per le “pubbliche relazioni” per il 2009 della compagnia del gas XinAO di Liaocheng. Esso coinvolgeva il segretario del comitato cittadino, il sindaco ed altri, per un totale di 212 persone e una spesa complessiva di 1.060.000 yuan. Inoltre, nel documento si indicavano chiaramente il nome ed il cognome, l’occupazione, il costo del mantenimento della relazione e altri dati per ogni singolo ufficiale. L’8 gennaio la XinAO S.p.A ha tenuto una conferenza stampa in cui ha sostenuto che si tratta di un falso ed ha detto di aver già denunciato l’accaduto alla polizia.


3) La madre di Yang Jia apre un blog

In base alle informazioni ricevute, Wang Jingmei, la madre di Yang Jia [un giovane che qualche mese fa è entrato in un commissariato di polizia di Shanghai con un coltello ed ha ammazzato 6 poliziotti prima di essere arrestato; la condanna a morte di Yang Jia è già stata eseguita, ma la mancanza di trasparenza del processo e il silenzio sospetto sulle motivazioni che lo hanno spinto a compiere la strage hanno trasformato un assassino in un simbolo per moltissimi cinesi che non vedono di buon occhio gli organi di polizia dello Stato] il 5 gennaio 2009 alle ore 13 ha aperto un blog sul sito sina.com. Intorno alle ore 16 essa ha pubblicato il primo post, intitolato “il cielo è diventato nero”, nel quale rivelava per la prima volta il fatto che Yang Jia in precedenza era stato selvaggiamente picchiato nella stazione di polizia locale di Shanghai [in cui avrebbe poi compiuto la strage] e “con un linguaggio molto semplice descriveva la scena dell’addio al figlio il 24 novembre, il giorno dell’esecuzione segreta; i caratteri erano meno di mille, ma si poteva leggervi la disperazione di una madre”. In un solo giorno, questo post è stato cliccato diverse migliaia di volte, eppure meno di ventiquattro ore dopo il blog è stato chiuso ed è apparsa una scritta che diceva che l’indirizzo web era inesistente.


4) Huangfu Ping incoraggia i netizen e lancia loro un appello

L’1, il 2 e il 3 gennaio il Nanfang Dushibao, quotidiano della Cina meridionale, ha pubblicato in sequenza il nuovo lavoro di Zhou Ruijin (nome d’arte Huangfu Ping), “Vedo con gioia ‘l’emergere di una nuova classe d’opinione’”. Il signor Zhou Ruijin definisce i netizen che hanno a cuore gli eventi contemporanei “nuova classe d’opinione” . Egli ritiene che una “nuova classe d’opinione” della rete stia emergendo e che essa diventerà una forza fondamentale per un’ulteriore promozione delle riforme. Zhou Ruijin è un famoso commentatore politico […].


5) Viene diffuso un video in cui una donna malata di mente viene picchiata

Il 30 dicembre del 2008 la rete televisiva Qilu ha riportato una notizia con il titolo “Una donna di Laiwu è morta all’improvviso in un ospedale psichiatrico”. Nel filmato venivano trasmesse alcuni spezzoni di filmato girati da una telecamera a circuito chiuso nella stanza dell’ospedale psichiatrico di Laiwu. Il filmato che mostra una donna in camice da infermiera che picchia selvaggiamente un’anziana malata è stato ampiamente diffuso in rete. L’anziana donna si chiamava Wang Xiuying ed è morta nell’ospedale psichiatrico appena pochi giorni dopo il ricovero. L’ospedale ha dichiarato che si trattava di una malattia cardiaca, ma il risultato delle indagini svolte dalle autorità locali ha dimostrato con assoluta certezza che quest’anziana è stata picchiata cinque volte dal momento in cui è entrata nell’ospedale. I gravissimi retroscena dell’ospedale psichiatrico hanno nuovamente suscitato l’attenzione del grande pubblico.


6) In rete si sparge la voce delle banconote false “HD90”

Da qualche giorno in rete si è diffusa una voce su alcune banconote da 100 yuan false che avrebbero il numero seriale iniziante per “HD90” e sarebbero difficili da riconoscere. […]


7) In Cina viene stabilita la “Festa del netizen”

La mattina del 6 gennaio l’Associazione cinese di Internet (zhongguo hulianwang xiehui) nel corso della prima festa culturale dei netizen cinesi ha deciso che il 14 settembre di ogni anno sarà la Festa del netizen cinese. Stando a quanto sappiamo, questa data è stata decisa da quasi 500.000 netizen attraverso una votazione. Notizie pubblicate sui media sostengono che questa votazione sulla data della festa sia durata più di tre mesi e si sia svolta congiuntamente sul sito dell’Associazione in questione, su Xinhua, QQ e tutti gli altri principali siti web cinesi, con una partecipazione che si è avvicinata alle 500.000 persone. Tuttavia, alcune analisi fanno notare che solamente il 40% dei votanti ha scelto tale data, mentre in tutto il paese ci sono circa 300 milioni di netizen. Per questo motivo la partecipazione al voto sarebbe troppo bassa e non sarebbe rappresentativa. Il 14 settembre 1987 è la data in cui in Cina è stato inviato il primo messaggio di posta elettronica.


FONTI:

Wangshi Yizhou 20090109: disu (in cinese), dal blog Zuiren Yiyu (I vaneggi di un ubriaco)

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