martedì 6 gennaio 2009

Quanto può venire a costare una prostituta a Pechino?


Qui di seguito riporto la traduzione del post che nei giorni scorsi risultava più cliccato sull’aggregatore di blog cinese Niubowang (Bullog). Il link al blog originale da cui questo documento è tratto non risulta più attivo, ma la storia ormai vive di vita propria, essendo stata riportata su diversi siti e blog cinesi e avendo ricevuto decine di migliaia di visualizzazioni e centinaia di commenti. Non so dire se si tratta di verità o finzione, resta il fatto che essa tocca alcuni nervi scoperti nella società cinese, vale a dire la corruzione negli ambienti ufficiali, il difficile rapporto dei cittadini con la polizia, l’importanza delle relazioni sociali (altrimenti dette guanxi). E’ interessante anche il fatto che ricorra il discorso delle quote di fine anno: ogni anno la polizia (come ogni organismo pubblico in Cina) deve raggiungere delle quote prestabilite, cosa che si traduce in un’ondata di arresti che non esiterei a definire “stagionali”. Per quanto riguarda la questione della prostituzione in Cina, in futuro mi riservo di ritornare sull’argomento con alcuni scritti un po’ più seri.




Oggi finalmente ho potuto tirare un sospiro di sollievo: il mio amico alla fine ha potuto far ritorno a casa per passare il capodanno.
Qualche tempo fa un mio amico è arrivato a Pechino da fuori per partecipare ad una riunione. Una sera alle 10 è andato in un bagno pubblico per lavarsi i piedi, ma non è riuscito a resistere alla tentazione e si è fatto trascinare a letto dalle “signorine”. Guarda caso, proprio in quel momento la polizia è entrata e lo ha trascinato con sé al presidio della pubblica sicurezza. All’inizio pensavamo che non fosse nulla di grave, che avrebbe solamente dovuto pagare una multa e che sarebbe stato tutto a posto. Chi avrebbe mai immaginato che sarebbe stato punito con 15 giorni di detenzione amministrativa e che dopo questa avrebbe dovuto farsi direttamente sei mesi di rieducazione (shourong jiaoyu)? Dopo aver saputo ciò, mi sono davvero preoccupato: come si fa con sei mesi? Dopo tanto tempo il lavoro e la famiglia non ci sono più. Allora non potevo fare altro che delegare qualcuno per risolvere questa cosa, perché anch’io vengo da fuori Pechino e in città non ho alcuna connessione sociale. L’unica cosa che potevo fare era quella di incaricare un amico di informarsi e alla fine ho saputo da questa persona che c’era bisogno di pagare 150.000 yuan e che come minimo il mio amico avrebbe dovuto farsi tre mesi di rieducazione. Io pensavo che quei soldi fossero troppi, che, poiché per il momento si trattava solamente di 15 giorni di detenzione amministrativa, non era assolutamente sicuro il fatto che egli dovesse farsi i sei mesi di rieducazione e che non era detto che, giunto il momento, non venisse rilasciato. La persona da me delegata ha affermato di aver fatto visita per tre volte al centro di detenzione nel periodo in cui il mio amico si trovava all’ interno e, stando a quanto raccontava, il trattamento laggiù era pessimo (se il trattamento fosse stato buono, chiunque avrebbe voluto andarci e non ci sarebbe più stata alcuna funzione punitiva). Negli ultimi giorni egli aveva sentito i responsabili dire che il mio amico sicuramente si sarebbe fatto i sei mesi di rieducazione e per questo motivo mi ha invitato a trovare in fretta un modo di risolvere la situazione, perché il mio amico era davvero molto preoccupato. Mi ha detto che non importava quanti soldi avrei dovuto spendere, ma che avrei dovuto assolutamente tirarlo fuori di lì.
Ho cominciato ad arrovellarmi di nuovo per trovare un modo e alla fine un amico mi ha raccontato che in fianco al centro di detenzione c’era uno studio legale che avrebbe potuto occuparsi del problema. Allora ho portato 30.000 yuan ad un avvocato ed ho firmato un accordo in base al quale se la mediazione non avesse avuto successo, egli avrebbe dovuto restituirmi i soldi. Quindici giorni dopo, il mio amico mi ha telefonato per dirmi di essere già stato trasferito al centro di rieducazione, dove avrebbe dovuto passare sei mesi. L’avvocato mi ha detto che eravamo nel periodo della fine dell’anno, che in quei giorni la polizia era piuttosto preoccupata per gli arresti e che il lavoro dei poliziotti era piuttosto pesante, visto che se le quote non venivano raggiunte, questo sarebbe andato ad influenzare direttamente la loro carriera. Per queste ragioni allora non c’era nessuno che osasse liberare un prigioniero: se i superiori chiedevano di rilasciare una persona, non c’era modo di spiegare la situazione alla polizia. Non gli restava altro da fare che restituirmi i 30.000 yuan (gli avvocati hanno ancora una certa moralità: se non hanno successo, restituiscono i soldi).
Se questa strada si era dimostrata non percorribile, non rimaneva altro da fare che attendere la prossima svolta per agire. Dopo aver passato 15 giorni in detenzione amministrativa, il mio amico è stato immancabilmente trasferito al centro di rieducazione di Dougezhuang, dove avrebbe dovuto passare sei mesi. Il mercoledì era il giorno di visita e sono andato a consegnargli alcune cose per la vita quotidiana ed alcuni libri. Nella sala per le visite ho visto molte persone e il mio amico mi ha raccontato che tutte quelle persone si trovavano lì per il suo stesso motivo: c’erano vecchi e giovani, persone di tutti i colori. Alla fine, quando me ne sono andato, il mio amico mi ha chiesto di tirarlo fuori di lì in fretta, là dentro era troppo caotico e lui non poteva sopportarlo. Ho potuto solamente dirgli che avrei fatto del mio meglio.
Un giorno ho dovuto partire per Baotou [città della Mongolia Interna] per lavoro e il mio amico mi ha telefonato dal centro di detenzione per dirmi che il suo supervisore poteva aiutarlo ad uscire, bastavano 50.000 yuan. Mi ha chiesto di contattare immediatamente quest’uomo e quindi la domenica stessa sono tornato a Pechino e gli ho telefonato. Il supervisore mi ha chiesto di incontrarci di persona per parlare e come prima cosa di portargli 20.000 yuan, tanto per iniziare, mentre dei restanti 30.000 si sarebbe parlato in seguito. Ci siamo accordati per incontrarci in una caffetteria, dove egli mi ha esposto il piano concreto. Diceva che ogni mese i centri di rieducazione di Pechino spedivano i propri detenuti nei centri di Handan e Tangshan nello Hebei e che il mese successivo avrebbe potuto fare in modo che il mio amico venisse mandato nello Hebei, in un luogo da cui sarebbe potuto uscire. Ho pensato che, poiché si trattava del supervisore del centro di rieducazione, questa cosa non presentasse alcuna difficoltà e quindi non ho esitato a dargli i 20.000 yuan. Chi avrebbe mai immaginato che due settimane dopo il supervisore mi avrebbe telefonato dicendo che essendo la fine dell’anno la cosa era molto difficile e che se davvero avessi voluto far uscire il mio amico sarebbero stati necessari 100.000 yuan, 30.000 da pagare subito, altri 50.000 da dare al centro di rieducazione dello Hebei? Se fossi stato d’accordo, avrebbe potuto far trasferire il mio amico ad Handan nello Hebei il giorno dopo. Ne ho parlato con il mio amico e lui mi ha detto che anche per 100.000 andava bene.
Il giorno dopo il mio amico è stato trasportato a Handan su una vettura del centro di rieducazione di Handan su cui viaggiavano 160 persone.
Questo supervisore era troppo malvagio. All’inizio aveva detto che 50.000 bastavano, ora all’improvviso aveva alzato il prezzo a 100.000: davvero non aveva alcuna moralità. Per fortuna avevo un amico a Shijiazhuang [il capoluogo della provincia dello Hebei]. Lo ho chiamato e non appena ha sentito la mia storia è rimasto a bocca aperta. Ha detto che a Shijiazhuang le prostitute non sono un problema: una volta arrestati si pagano al massimo 5000 yuan ed è tutto a posto. Non aveva mai sentito di trasferimenti da Pechino allo Hebei e mi ha detto di informarmi con certezza se la destinazione finale fosse davvero quella. Ho risposto che sicuramente era così, gli ho chiesto se poteva aiutarmi e lui mi ha risposto che non c’erano problemi, ma sarebbe stato necessario spendere dei soldi. Gli ho detto che i soldi non erano un problema (non volevo che quel supervisore di Pechino approfittasse troppo di me).
Il pomeriggio dello stesso giorno sono andato in macchina a Shijiazhuang. La sera lui mi ha presentato un amico, dicendomi che questo aveva delle amicizie all’interno dell’ufficio della pubblica sicurezza provinciale, che aveva già chiamato e che bastava che la persona si trovasse davvero nello Hebei perché il problema fosse risolto, dal momento che il suo amico aveva già telefonato ai distaccamenti locali perché il lunedì successivo lo lasciassero andare.
Il lunedì successivo sono andato in macchina con un amico ad Handan. Abbiamo incontrato la persona dell’ufficio cittadino e siamo andati insieme al centro di rieducazione locale. Quando abbiamo incontrato il direttore del centro non c’è stato modo di convincerlo a rilasciare il mio amico. Diceva che le formalità non erano state espletate a dovere, che nel caso di un rilascio la richiesta doveva necessariamente provenire da un parente (con il timbro dell’ufficio di polizia locale), che ci voleva un certificato diagnostico dell’ospedale e che, per di più, avremmo dovuto pagare 30.000 yuan di garanzia, più di 3.000 yuan per le spese quotidiane. Non potevamo fare altro che tornare a Shijiazhuang a preparare i materiali necessari ed avvertire la moglie del mio amico del fatto che sarebbe dovuta venire ad Handan.
Quando ero ad Handan, un vice-direttore del centro mi ha raccontato che questo direttore del centro aveva già rassegnato le dimissioni, ma che poiché il nuovo responsabile non era ancora arrivato, egli continuava a lavorare. Questa era la sua ultima occasione per estorcere dei soldi, quindi non guardava in faccia nessuno, non gli importava nulla. Ho sentito dire anche che il piccolo negozietto dentro il centro di rieducazione era tenuto dalla moglie del direttore e che lì dentro le cose erano molto costose e per la maggior parte false. Le cose provenienti da fuori non potevano essere consegnate all’interno e i detenuti potevano comprare tutto solamente in quel negozio. Stando a quanto ho sentito, i detenuti in questo centro erano stati tutti comprati a Pechino: poiché per queste cose le stazioni di polizia locali si limitavano a fare delle multe e poi lasciavano perdere, i centri di rieducazione non riuscivano a trovare “allievi” lì sul posto e quindi per realizzare dei profitti non potevano far altro che comprare delle persone da Pechino. Dei 160 “allievi” che erano arrivati quella volta, 16 erano stati “segnati”, vale a dire che dal momento che questi avevano soldi, non sarebbe stato permesso loro di andarsene senza pagare. Senza contare il fatto che il direttore del centro avrebbe forse potuto dimostrarsi ragionevole, essendo questa la sua ultima occasione?
Mercoledì pomeriggio siamo andati all’aeroporto di Handan a prendere la moglie del mio amico e siamo rimasti in città una notte. La mattina del giorno dopo siamo andati all’ufficio cittadino a prendere la persona e poi siamo andati al centro di rieducazione. Questa volta c’erano i materiali, c’erano le persone, c’erano i soldi. Non c’è stata nessuna difficoltà, abbiamo pagato e il mio amico è uscito. Nel pomeriggio siamo tornati a Shijiazhuang, il mio amico ha comprato dei vestiti e si è lavato. Dopo aver mangiato, li ho accompagnati all’aeroporto della città e me ne sono tornato direttamente a Pechino.


ALLEGATO: Costo della liberazione


1. Spese per il centro di detenzione amministrativa (delegato per gli incontri) 5.000 yuan circa;
2. Spese per il centro di rieducazione: sigarette per il supervisore 2.500 yuan; soldi al supervisore 20.000 yuan;
3. Spese per risolvere la situazione nello Hebei: spese di trasporto 2.000 yuan; spese per le persone che si occupavano della cosa (comprendono le spese per gli amici degli uffici a livello provinciale e cittadino, nonché per il direttore del centro di rieducazione) 45.000 yuan; spese per la delega per il certificato diagnostico ospedaliero a Shijiazhuang 3.000 yuan; spese per intrattenere gli amici a Shijiazhuang 5.000 yuan;
4. Spese per il centro di rieducazione di Handan: garanzia 30.000 yuan; spese per la vita quotidiana di sei mesi 3.200 yuan.

TOTALE: 120.700 yuan



FONTE: Hexun per tramite del blog di Zhao Mu su Niubowang

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