lunedì 12 gennaio 2009

Per i migranti è tempo di tornare a casa: ce la faranno?


Con l’avvicinarsi del capodanno lunare (che quest’anno cade il 26 gennaio), le grandi città cinesi si stanno svuotando della propria popolazione migrante. Pechino non fa eccezione: molti ristoranti hanno temporaneamente sospeso il servizio di consegna a domicilio, i cantieri hanno interrotto le attività, i campus universitari si sono svuotati e trovare una persona che venga a casa a riparare un rubinetto diventa sempre più difficile. E’ soprattutto in questi giorni che ci si accorge di quanto i migranti siano una componente fondamentale del paesaggio urbano della Cina di oggi.

Alla fine di ogni anno lunare sono decine se non centinaia di milioni le persone che abbandonano le grandi città e fanno ritorno ai loro paesi natali per passare le festività con la famiglia. Il problema è che la rete dei trasporti cinese in questo periodo regolarmente precipita nel caos più totale: ogni mattina infinite code si formano nelle hall delle stazioni e di fronte alle rivendite di biglietti ferroviari, mentre giovani e vecchi attendono per ore con la speranza di accaparrarsi qualche posto sul primo treno di dieci giorni dopo. Eh sì, perché in Cina i biglietti vengono messi in vendita con appena dieci giorni d’anticipo e possono essere acquistati solamente nella città da cui parte il treno. In questa situazione, la competizione è feroce e le risse sono all’ordine del giorno.
Questo sistema, in vigore da anni, è fonte di infinite frustrazioni e recriminazioni per tutti quei cinesi che in un anno hanno solamente questi pochi giorni di vacanza per tornare a casa dalle proprie famiglie. Trovare un biglietto durante la festa di primavera, anche nelle costosissime “cuccette morbide”, è un’impresa quasi impossibile. Se da un lato i cittadini premono perché venga istituito un sistema con cui ogni persona (o meglio, ogni “carta d’identità”) possa comprare un solo biglietto, per evitare fenomeni di incetta dei biglietti da parte di pochi, dall’altro il governo si trova a corto di soluzioni efficaci, tanto che per anni ha scelto di ricorre all’impopolare strumento dell’aumento dei prezzi dei biglietti nel periodo della festa di primavera, una strategia abbandonata solamente a partire dal 2007. Anche in un anno di crisi come questo, dopo che l’improvvisa chiusura di molte fabbriche ha spinto milioni di migranti ad un ritorno anticipato alle proprie città, la situazione è grave e la rete ferroviaria cinese è sull’orlo del collasso.
In queste circostanze basta ben poco per infiammare gli animi. La gente si chiede com’è possibile che i biglietti per treni in partenza dieci giorni dopo si esauriscano in pochi minuti e guarda ai funzionari del Ministero dei trasporti e ai bigliettai delle stazioni ponendosi seri interrogativi sulle loro responsabilità nella sparizione di ingenti quote di posti che poi risultano essere stati rivenduti al mercato nero o, più semplicemente, regalati ad amici e parenti.
E’ in questo contesto che si inseriscono i seguenti filmati, apparsi nei giorni scorsi su alcuni dei principali forum frequentati dai netizen cinesi. Traduco qui di seguito il commento che li accompagna su Tianya:


Primo filmato: questo filmato è stato girato alla stazione di Pechino la mattina del 10 gennaio alle ore 9.03. I biglietti vengono emessi a partire dalle ore 9 , ma il personale interno continua con dimestichezza a stampare biglietti dietro le tendine e apre lo sportello solamente alle 9.10: noi vogliamo comprare i biglietti e questi sono finiti subito. Nel periodo della festa di primavera, quelli del personale interno, uno per uno, rivendono in nero i biglietti ad alto prezzo: che c’è da meravigliarsi se non si trova neppure un biglietto?! Queste persone e i truffatori dei biglietti sono di una stessa razza!



Secondo filmato: questo filmato è stato girato alla stazione di Pechino alle 9.03 della mattina del 10 gennaio. Questa bigliettaia sta emettendo dei biglietti e all’improvviso si accorge di non aver tirato bene la tenda. La abbassa subito in tutta fretta.




Non rimanete indifferenti, anche se è quasi sicuro che tutti i bigliettai fanno così e che i più grandi rivenditori al mercato nero [in cinese “huang niu”, “mucche gialle”] sono funzionari a livello più alto e non semplici bigliettai.
Ma chi glielo ha fatto fare a questa bigliettaia di non tirare la tenda e farsi riprendere?
Bisogna assolutamente trovare questa persona e insistere fino a quando non costringeremo gli organi competenti a punirla. Se diventerà famosa, almeno servirà a spaventare il “personale interno” e dare un minimo di soddisfazione a quei poveracci del popolo che non sono riusciti a comprare un biglietto.
Spero che tutti rispondano attivamente a questo appello, anche se chiaramente non è possibile cambiare la situazione generale della rivendita in nero dei biglietti (determinata dalla domanda e dall’offerta e dalla distribuzione degli interessi). Adesso loro sono ancora più baldanzosi e fanno le cose sotto gli occhi di tutti., ma almeno si potrà far paura a quel personale interno e spingerlo a darsi una controllata. Almeno si potrà dare un minimo di soddisfazione a quei poveracci del popolo che non possono tornare a casa per la festa di primavera o sono costretti a comprare biglietti a prezzo maggiorato.


In generale il tono dei commenti dei netizen va dall’indignato all’ironico, con molte persone che approfittano dell’occasione per raccontare le proprie sventure. Come se non bastasse l’inevitabile punizione ufficiale, sul capo della sventurata bigliettaia sta per abbattersi una nuova mannaia: il famigerato “motore di ricerca di carne umana” infatti si è già attivato per darle la caccia. Nel frattempo lontane sullo sfondo si odono le dichiarazioni tonanti di Wang Yongping, portavoce del Ministero dei trasporti, il quale parla di truffatori che “hanno gettato nel caos la vendita dei biglietti, hanno danneggiato gli interessi legittimi dei viaggiatori e hanno gettato un’ombra sulla reputazione delle ferrovie”. Ma che importa della reputazione delle ferrovie al migrante che non vede l’ora di tornare a casa dopo mesi e non riesce a trovare un biglietto?

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